Lanzarote è il posto perfetto per chi ha sempre sognato di andare sulla luna.
Un paesaggio vulcanico con distese desolate e rocce dalle forme e dai colori più disparati ti faranno sentire su un altro pianeta.
La cosa incredibile è che tutto questo si concentra in poco più di 800 chilometri quadrati.
Viviamo su questo pianeta un lasso di tempo così breve, che tutti i nostri passi dovrebbero dirigersi alla costruzione dello spazio sognato dell’utopia. Costruiamolo insieme: è l’unico modo di renderlo possibile
Il modo migliore per visitare Lanzarote è sicuramente l’auto. Per spostarsi da un capo all’altro dell’isola ci vuole poco più di un’ora.
Ti basterà solo scegliere dove pernottare per avere un punto di partenza per la tua esplorazione.
Personalmente ti consiglio un B&B o una casa rurale in uno dei paesini ancora non colpiti dal turismo di massa. Famara sulla costa nord-ovest o Teguise nell’entroterra ti permetteranno di vivere a pieno l’autenticità dell’isola.
Un’alternativa, per gli amanti della movida e dei complessi alberghieri, è rappresentata dalle strutture presenti sulla costa est, tra Puerto del Carmen e Costa Teguise.
A Lanzarote il clima è sempre mite, con dei picchi di calore nella stagione estiva. Se sogni un capodanno al caldo, questo è sicuramente il posto adatto. La temperatura non scende mai sotto i 20 gradi.
Ma vediamo cosa è vietato perdere durante un soggiorno su questa terra dal paesaggio extraterrestre.
Parco Nazionale Timanfaya
Il Parco Nazionale Timanfaya (Parque Nacional de Timanfaya) è una riserva naturale che protegge il cuore vulcanico dell’isola.
Fa parte di Lanzarote da poco, infatti è emersa tra il 1730 e il 1824 a seguito di un susseguirsi di eruzioni.
La Montagna di Fuoco, questo è il significato del suo nome in lingua guanche, si trova nella parte sud ovest ed è raggiungibile passando attraverso la piccola LZ-602 (a nord di Yaiza) che ti condurrà al Centro Visitatori Islote de Hilario.
Questa struttura circolare ideata da Manrique, costruita con pietre di basalto nerastre con grandi finestre, si trova nella zona più calda dell’intera isola. La temperatura a soli 6 m di profondità arriva fino a 400°C.
Il calore del sottosuolo viene sfruttato dal ristorante El Diablo, dove sono specializzati in grigliate “laviche” di carne e pesce.
Da qui partono i tour in autobus che attraversano un paesaggio del tutto inospitale, che ti proietterà su un altro pianeta.
I numerosi vulcani imponenti, il colore rosso e nerastro delle rocce e le striature della lava offrono uno spettacolo unico nel suo genere che ricorda tanto l’inferno descritto da Dante.
Per gli amanti del trek esistono anche dei tour guidati a piedi: la Ruta de Tremesana e Ruta del Litoral.
Teguise
Teguise è al centro geografico di Lanzarote ed è l’antica capitale dell’isola.
Sebbene l’impatto che avrai sarà quello di trovarti in un piccolo villaggio, con strade acciottolate e piccole case bianche, il comune ha ben 21000 abitanti.
I portoni che sembrano disegnati sulle pareti dei palazzi, i vicoli stretti e le piazze ornate con palme creano un’atmosfera davvero autentica.
Girando per la città ti potrà accadere di assistere ad un concerto improvvisato o di incontrare negozi e collezionisti di antiquariato.
Nella piazza principale sorge la chiesa più importante di Lanzarote risalente al XVI secolo: Iglesia Matriz de Nuestra Señora de Guadalupe. Sempre qui si trova un piccolo museo dedicato al Timple, il tipico strumento musicale delle Isole Canarie.
Teguise è anche famosa per il suo mercato. Ogni domenica mattina potrai trovare dislocate centinaia di bancarelle che ti offriranno le migliori opere di artigianato locale.
Fuori dal centro abitato si trova il Museo della pirateria. Questo museo si trova sulla cresta di un vulcano, nel Castillo de Santa Bárbara, dove potrai godere di una vista panoramica davvero appagante.
Jardin de Cactus
Percorrendo la LZ-1 verso nord, sulla costa orientale tra Guatiza e Mala, è presente un giardino botanico a cielo aperto anch’esso opera di Manrique.
E’ la più grande collezione al mondo di piante grasse. Queste si inerpicano tra le terrazze in pietra creando uno spettacolo sensoriale unico nel suo genere.
Ai piedi di un vecchio mulino a vento potrai ammirare la perfetta armonia tra la lava nera tipica del suolo e i colori spesso sfavillanti dei fiori dei cactus.
Caleta de Famara
Protetta dalla ripida e scenografica scogliera del Risco, la spiaggia più selvaggia e lunga di tutta l’isola è rappresentata dalla Caleta de Famara. In questo autentico paradiso per i surfisti, si può ancora vivere tutta l’autenticità isolana e la pace tipica di un villaggio di pescatori.
Lontano dal confusionario turismo di massa potrai passeggiare lungo la spiaggia e osservare il volo libero dei gabbiani. La vera attrazione qui è il surf. Diverse sono le scuole che offrono lezioni e che noleggiano tavole per regalarti qualche ora di pura adrenalina.
La Geira
Un paesaggio senza precedenti si aprirà ai tuoi occhi percorrendo la strada 30. Qui, tra le colline laviche, si possono scorgere delle strane strutture fatte di pietre a forma di mezzaluna che costellano la Valle della Geira. All’interno di ognuna di esse vi è buca dove una vite viene coltivata e protetta dalle intemperie di questo posto inospitale.
La rugiada delle prime ore della mattina si conserva e irriga le piccole piante protetta dal sole cocente e dal forte vento tipico dell’isola.
Nella valle si produce un vino abbastanza liquoroso a base di malvasia. Le numerose cantine, le cui più famose sono El Grifo e El Rubicon, offrono tour enogastronomici che ti consentiranno di assaporare i vini tipici accompagnati da formaggi locali.
Playa Papagayo
All’estremità nord-est, dopo 15 minuti di strada sterrata all’interno del Parco Naturale Los Ajaches (l’ingresso costa 3 euro), Playa Papagayo si trova incastonata tra ripide scogliere. Sulla cima della collina, prima della ripida discesa, si trova l’unico chiringuito che ti offrirà la possibilità di mangiare dell’ottimo pesce.
La vista del mare cobalto e del golfo papagayo con Playa Muerto e Caleta de Congrio, valgono di sicuro il prezzo. Ritagliatevi anche del tempo per salire sulle scogliere ad est della spiaggia da dove è possibile osservare l’intera costa del papagayo. E’ anche il posto perfetto attendere il calar del sole e ammirare un magnifico tramonto.
El Golfo
In questa parte di Lanzarote saranno i colori a stupirvi. Il rosso delle colline vulcaniche, le spiagge nere, le scogliere frastagliate e le formazioni laviche sono in contrasto con il colore cobalto del mare. Il Lago Verde (De los Ciclos), un anfiteatro naturale aperto al mare, nato dopo l’eruzione del Timanfaya del 1730, racchiude uno smeraldo d’acqua separato dall’oceano dalle spiagge di sabbia scura.
Il colore verde del lago è dovuto all’alta presenza di organismi vegetali che vivono in sospensione e che reagiscono alla luce del sole regalando una grande varietà di colori che vanno dal verde smeraldo al blu zaffiro.
Nella stessa area puoi trovare un complesso di saline che si estende tra un promontorio vulcanico e la spiaggia, le Salinas de Janubio. Un lago di acqua salata evaporando lascia una grande quantità di sale che viene ancora oggi utilizzata dalla popolazione come fonte di reddito.
Durante questo processo, le vasche dalle forme geometriche spigolose si colorano di azzurro, fino al bianco abbagliante e creano un suggestivo contrasto con i colori blu scuro dell’Oceano Atlantico e la lava nera.
Queva de Los Verdes
Il vulcano a cielo aperto continua anche a nord dell’isola, dove è presente uno dei sistemi di grotte laviche più grandi al mondo generato dalle continue eruzioni del Vulcano della Corona. Sei chilometri di gallerie partono dal cratere del vulcano fino a raggiungere il mare. Tra queste caverne naturali la più importante è di sicuro Cueva de Los Verdes.
Scendere nelle profondità della terra ed abbandonare la luce del sole per qualche ora è una di quelle esperienze che di certo non bisogna dimenticarsi di fare. Le illusioni ottiche e i giochi di luce generati dalle rocce dalle mille forme e colori che si specchiano nelle acque limpide vi daranno emozioni uniche.
Nei dintorni è presente anche un’altra grotta, trasformata da Manrique nell’ennesima opera d’arte: lo Jameos de Agua.